La Separazione giudiziale: che cos’è? Quali sono i suoi effetti e cosa succede in caso di addebito della separazione?
Questo post nasce con l’obiettivo di analizzare il significato di separazione giudiziale, soffermandoci sulla sua normativa di riferimento e su quelli che sono gli effetti tra le parti.
L’istituto della separazione giudiziale dà la possibilità anche a uno solo dei coniugi di separarsi, tutte le volte in cui l’unione matrimoniale sia divenuta intollerabile o arrechi pregiudizio ai propri figli.
Ma in cosa consiste la separazione giudiziale? Qual è il suo iter? Come attivarla e cosa succede in caso di addebito?
Arrivati a questo punto, se sei interessato all’argomento e vuoi conoscere le risposte alle precedenti domande non ti resta che continuare a leggere questo articolo.
La separazione giudiziale: il suo significato
La separazione giudiziale trova la propria fonte all’interno di quanto stabilito ai sensi dell’art. 151 del codice civile, secondo cui: “La separazione può essere chiesta quando si verificano, anche indipendentemente dalla volontà di uno o di entrambi i coniugi, fatti tali da rendere intollerabile la prosecuzione della convivenza o da recare grave pregiudizio all’educazione della prole. Il giudice, pronunziando la separazione, dichiara, ove ne ricorrano le circostanze e ne sia richiesto, a quale dei coniugi sia addebitabile la separazione, in considerazione del suo comportamento contrario ai doveri che derivano dal matrimonio”.
A differenza della separazione consensuale si tratta, sicuramente, di un procedimento più lungo e costoso, a cui si ricorre quando non sussistano le condizioni per raggiungere un accordo tra le parti. La separazione giudiziale, pertanto, consiste in un procedimento civile di tipo ordinario che ha inizio con il deposito di un ricorso da parte del coniuge ricorrente per mezzo del proprio difensore.
Tale procedimento si attiva con ricorso, secondo quanto sancito, ai sensi dell’art. 706 del codice di procedura civile: “ La domanda di separazione personale si propone al tribunale del luogo dell’ultima residenza comune dei coniugi ovvero, in mancanza, del luogo in cui il coniuge convenuto ha residenza o domicilio, con ricorso che deve contenere l’esposizione dei fatti sui quali la domanda è fondata…”
A seguito del deposito del ricorso, il Presidente del Tribunale emetterà un decreto tramite il quale sarà fissata la data di comparizione dei coniugi non oltre 90 giorni dalla data in cui è stato depositato il ricorso. Le parti, insieme ai loro rispettivi difensori, saranno chiamati a comparire personalmente dinanzi al Presidente del Tribunale.
All’udienza di separazione i coniugi saranno ascoltati dal Presidente, prima separatamente e poi congiuntamente, al fine di esperire il preventivo obbligo di conciliazione tra le parti. Qualora, il tentativo di conciliazione dia un esito negativo, il Presidente provvederà dopo aver determinato i provvedimenti provvisori ed urgenti a fissare la prima udienza dinnanzi al giudice istruttore.
Di solito, i provvedimenti necessari ed urgenti riguardano l’assegnazione della casa familiare, il quantum del mantenimento e l’affidamento dei figli.
E’ previsto che la domanda di separazione giudiziale possa essere avanzata anche da uno solo dei coniugi, ogni qualvolta si ritenesse, ormai, disaffezionato dal proprio marito e/o moglie.
Il predetto procedimento si concluderà con una sentenza da parte del giudice incaricato della causa che regolerà i rapporti anche patrimoniale dei coniugi, autorizzandoli a vivere separatamente.
Separazione giudiziale Vs separazione consensuale
Definito il significato e la procedura di separazione giudiziale possiamo ora, facilmente, delineare la sua differenza con la separazione consensuale. Quest’ultima, si sostanzia in un “accordo pacifico” tra le parti. Saranno le parti stesse a definire l’ammontare dell’assegno di mantenimento, l’assegnazione della casa familiare e tutte le conseguenti decisioni riguardanti i figli. La separazione consensuale può essere anche stragiudiziale, come nel caso di negoziazione assistita.
Nel caso di separazione giudiziale, non vi è un preventivo accordo tra le parti, infatti, le decisione più rilevanti sono risolte dal giudice incaricato della causa. Si tratta di un procedimento,sicuramente, più lungo rispetto all’iter più snello previsto per la separazione consensuale.
Gli effetti della separazione giudiziale
Ottenuta la separazione tra le parti, questa fa venire meno tutti i diritti e gli obblighi inerenti la vita coniugale. ( se vuoi leggi anche questo ulteriore articolo: Gli effetti patrimoniali della separazione tra coniugi).
I coniugi non sono più chiamati all’obbligo di coabitazione, né di reciproca assistenza materiale e morale e conseguentemente, cesserà anche l’obbligo di fedeltà tra le parti. Vengono, tuttavia, meno i diritti e doveri previsti ai sensi dell’art. 143 del codice civile. ( se vuoi saperne di più su questo argomento, ti consiglio di leggere anche: I diritti e doveri dei coniugi).
A favore del coniuge economicamente più debole, sarà previsto un assegno di mantenimento, commisurato al tenore di vita avuto durante il matrimonio.
La separazione giudiziale con addebito
Il secondo comma, dell’art. 151 del codice civile, riconosce a ciascun coniuge la possibilità di chiedere sin da subito e con ricorso l’addebito della separazione nei confronti dell’altro coniuge.
L’addebito della separazione potrà essere pronunciato dal giudice quando uno dei coniugi abbia violato i doveri derivanti dal matrimonio. La causa più frequente di addebito della separazione è rappresentata dall’infedeltà dell’altro coniuge.
Il giudice istruttore fonderà la sua pronuncia di addebito non solo sulla violazione dei doveri di cui all’art. 143 del codice civile, ma valuterà anche l’esistenza o meno di un nesso causale tra la violazione e la crisi coniugale intervenuta tra gli stessi.
A seguito di addebito della separazione, il coniuge perde automaticamente il suo diritto al mantenimento.
Consigli utili
Potrà esserti utile o di aiuto sapere quali documenti presentare in caso di separazione.
Alla domanda di separazione dovranno essere allegati i seguenti documenti: estratto dell’atto di matrimonio, (richiedi qui con pochi e semplici click il tuo Estratto Atto di Matrimonio). Attesta la celebrazione del matrimonio civile tra due persone e puoi anche richiedere l’estratto dell’atto di matrimonio multilingue.
Segue, il certificato di residenza ( clicca qui per richiedere l’invio online del tuo certificato di residenza) di entrambe le parti e lo stato di famiglia ( richiedi in un click il tuo stato di famiglia) di entrambi i coniugi. Potranno essere richiesti su tutto il territorio nazionale.
Dovrà essere allegato anche, il documento di identità di ciascuno, in corso di validità e le dichiarazione dei redditi corrispondenti agli ultimi tre anni di ambedue i coniugi.
Se sei interessato all’argomento e vuoi saperne di più richiedi subito una consulenza legale online, esperti del settore risponderanno a tutti i tuoi dubbi e/o domande.
Se ti è piaciuto l’articolo condividilo o se vuoi contribuire alla discussione lascia qui un tuo commento.
Dott.ssa Fiorella Belcore